Placenta umana

La placenta è un organo deciduo, quindi temporaneo, che si forma nell’utero durante la gravidanza. E’ deputata a nutrire, proteggere e sostenere la crescita fetale.

La placenta è comune alla gestante ed al feto; una sua parte, infatti, ha origini materne (costituita dall’endometrio uterino modificato o decidua), mentre la rimanente ha origini fetali (formata dai villi coriali). La funzione primaria della placenta è di permettere gli scambi metabolici e gassosi tra il sangue fetale e quello materno. Feto e placenta comunicano tramite il cordone ombelicale, mentre la madre comunica direttamente con la placenta attraverso le lacune sanguigne, dalle quali “pescano” i villi coriali.

I vasi ombelicali comprendono una vena ombelicale – che trasporta sangue ossigenato e ricco di nutrienti dalla placenta al feto – e le arterie ombelicali, al cui interno scorre sangue ricco di cataboliti che dal feto vanno alla placenta.

La placenta svolge dunque la funzione di: polmone, rene, apparato digerente, sistema immunitario e barriera protettiva.

Infine, ha anche un’importantissima funzione endocrina, infatti secerne gonadotropina corionica hCG che sostiene la produzione di progesterone da parte del corpo luteo. Dalla settima settimana in poi, la placenta raggiunge un grado di sviluppo sufficiente per produrre da sola tutto il progesterone necessario.
Oltre all’hCG, la placenta secerne altri ormoni, come il lattogeno placentale umano, gli estrogeni (che inibiscono la maturazione di altri follicoli), il progesterone (che impedisce le contrazioni uterine e sostiene l’endometrio) ed altri ancora (tra cui inibina, prolattina e pronenina). E’ interessante notare come la placenta sia priva di alcuni degli enzimi necessari per completare la sintesi degli ormoni steroidei; tali enzimi sono tuttavia presenti nel feto. Si instaura così, almeno dal punto di vista endocrino, un rapporto di “simbiosi”, tanto che si parla di “unità feto-placentare”.

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