Ad esempio, aggressioni personali, disastri ambientali, guerre, rapimenti, torture, incidenti oppure assistere alla morte di un’altra persona o trovarsi di fronte a un cadavere.
La probabilità di sviluppare la patologia aumenta proporzionalmente all’intensità e con la prossimità fisica al fattore stressante. Può manifestarsi in persone di tutte le età e può verificarsi anche nei familiari, nei testimoni, nei soccorritori.
I sintomi sono sempre conseguenza di un evento critico, ma l’aver vissuto un’esperienza critica di per sé non genera automaticamente un disturbo post-traumatico. I sintomi possono insorgere immediatamente o dopo mesi.
I sintomi del Disturbo Post traumatico da Stress sono di tre tipi classificabili in tre categorie principali:
- Episodi di intrusione: rivivere continuamente l’evento traumatico attraverso immagini, pensieri, percezioni, incubi notturni.
- Evitamento e mancata elaborazione: evitare contatti con chiunque e con qualunque cosa che riporti alla mente il trauma. Diminuito interesse per gli altri, senso di distacco ed estraneità, accumulo di ansia e tensione, sensi di colpa.
- Iperattivazione e ipervigilanza: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà a concentrarsi, esagerate risposte di allarme. Si comportano come se fossero costantemente minacciate.
Il trattamento richiede un intervento psicoterapeutico cognitivo-comportamentale associato all’EMDR,una tecnica specifica che aiuta nell’elaborazione del trauma. Ogni caso va valutato singolarmente e va predisposto un preciso piano terapeutico.
La causa dello stress va rimossa prima di cominciare la terapia. Riconoscere i sintomi precocemente e agire rapidamente influenza il successo del trattamento. Molto importante è il coinvolgimento della comunità di appartenenza e della famiglia.