Valutazione medico legale della demenza

DEFINIZIONE

La demenza è una malattia cronico degenerativa caratterizzata dalla progressione più o meno rapida dei deficit cognitivi, dei disturbi del comportamento e del danno funzionale con perdita dell’autonomia e dell’autosufficienza con vario grado di disabilità e conseguente dipendenza dagli altri, fino alla immobilizzazione a letto.

La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una priorità mondiale di salute pubblica. La sopravvivenza media dopo la diagnosi è di 4-8 anni.

L’età è il principale fattore di rischio per lo sviluppo di demenza. Altri fattori, potenzialmente modificabili, sono: diabete, ipertensione, obesità, fumo, depressione, bassa scolarizzazione e inattività fisica.

L’Italia è uno dei Paesi al mondo con più alta percentuale d’anziani. La prevalenza delle demenze nei paesi industrializzati è dell’8% negli over 65 e di oltre il 40% dopo gli ottanta anni.

Il Piano Nazionale Demenze promuove un modello di gestione integrata dell’assistenza socio sanitaria alle persone affette da demenza il cui cardine è rappresentato dai “Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD)”.

Il Piano, inoltre, definisce obiettivi e azioni prioritarie:

  • Interventi e misure di politica sanitaria e sociosanitaria
  • Creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata
  • Implementazione di strategie e interventi per l’appropriatezza delle cure
  • Aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita

CRITERI DIAGNOSTICI

I principali tipi di Demenza sono la Demenza di Alzheimer (DA), la cui frequenza relativa è del 50%-60% e la Demenza Vascolare, con una frequenza relativa tra il 15%-20%.

Il National Institute on Aging e l’Alzheimer Association (NIA-AA) hanno pubblicato una revisione dei criteri per la diagnosi di DA e per la diagnosi di Mild Cognitive Impairment (MCI) basati sugli ultimi sviluppi della ricerca scientifica, in particolare sui biomarcatori.

La diagnosi di demenza, indipendentemente dalla causa, è posta quando sono presenti sintomi cognitivi e/o comportamentali che:

  • interferiscono con l’abilità di svolgere l’attività lavorativa o le usuali attività
  • rappresentano un declino rispetto ai precedenti livelli di funzionamento e prestazione
  • non sono meglio giustificati da delirium o disturbi psichiatrici maggiori

Il deficit cognitivo è dimostrato e diagnosticato attraverso:

  • informazioni raccolte dal paziente e dalle persone vicine
  • valutazione oggettiva delle prestazioni cognitive

La compromissione cognitiva e/o le alterazioni comportamentali interessano almeno due dei seguenti domini:

  • abilità nell’acquisire e ricordare nuove informazioni
  • deficit nel ragionamento o nello svolgimento di compiti complessi, ridotta capacità di giudizio
  • compromissione delle abilità visuospaziali
  • alterazioni del linguaggio
  • modificazioni nella personalità, nel comportamento e nella condotta

La NIA-AA propone di utilizzare i termini di: DA Probabile, DA Possibile, DA Probabile o Possibile con evidenza di processo fisio-patologico di DA.

Nel DSM-5 la Demenza è raccolta sotto l’entità DISTURBO NEUROCOGNITIVO (DNC) MAGGIORE.

I criteri per i vari DNC sono basati sulle seguenti aree cognitive: attenzione complessa, funzione esecutiva, apprendimento e memoria, linguaggio percettivo-motoria, cognizione sociale.

VALUTAZIONE MEDICO LEGALE

Il momento principale della valutazione medico legale delle demenze sta nel rigore dell’accertamento, è necessario che emergano:

  1. Evidenza di declino del funzionamento rispetto a un precedente livello sia dall’anamnesi che da documentazione clinica; le principali figure specialistiche di riferimento siano i geriatri, i neurologi e gli psichiatri.
  2. Evidenza di corretto percorso diagnostico che preveda l’esclusione di cause di declino del funzionamento potenzialmente reversibili (dismetabolismi, depressione, infezioni, idrocefalo normoteso, etc.).

Per quanto riguarda la stratificazione di gravità delle Demenza è utile la Clinical Dementia Rating Scale (CDR), riportata qui sotto:

Clinical Dementia Rating Scale (CDR) >>

A partire dallo stadio CDR 2 il giudizio medico legale deve essere orientato verso la concessione dell’indennità di accompagnamento.

In conclusione si riporta una raccomandazione fornita dal Comitato Nazionale di Bioetica al fine di sottolineare l’importanza di un corretto atteggiamento e di una corretta comunicazione, da parte degli operatori, in materia di Demenze e la malattia di Alzheimer: “Il malato di demenza deve essere riconosciuto come persona in ogni fase della sua malattia. La sua condizione d’inconsapevolezza o di difficoltà relazionale non può giustificare alcuna forma di discriminazione e stigmatizzazione”.

Per approfondire:

>> Linee di indirizzo per la valutazione medico legale delle demenze AGE/INPS

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